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FERMI, NON SI TRATTA DOVE C'È IL DOLORE!

Il sabato é un giorno particolare in Studio; é dedicato a tutti quei pazienti che provengono da lontano, proprio perché approfittando del fine settimana possono fermarsi una notte e ripartire il giorno successivo.


Ringrazio per lo spunto di questo post il paziente di ieri proveniente dell'Aquila (Abruzzo); non é mancato il momento in cui mi ha raccontato gli attimi drammatici vissuti durante il terremoto che ha colpito proprio la città ormai nel lontano 2009.


Vedo delle sue foto il prima e il dopo terremoto, la sua casa, i vari edifici come sono stati messi in sicurezza, ecc... é un momento emotivamente ancora difficile da accettare ma questo fatto mi porta ad pensare una similitudine per spiegargli come mai la sua condizione muscolare fosse completamente in rigidità con dolori cronici alla zona lombare, al trapezio, difficoltà a respirare e una cervicalgia che non gli dà un attimo di tregua.


Con le sue foto ancora sul mio tavolo gli dico:

IO:"Vede in queste foto la presenza di numerosi puntelli che i Vigili Del Fuoco, aziende edili, hanno installato per sicurezza ed evitare che le case possano crollare?"

LUI: "SÍ" ma perché mi dice questo? Dove vuole arrivare?

IO: Le spiego il suo dolore con una similitudine:

- I PILASTRI - nel corpo umano sono strutture con caratteristiche posturali che tengono in una certa condizione il suo scheletro in piedi.

- I PUNTELLI - sono strutture (ad esempio muscoli adibiti al movimento) che intervengono contraendosi continuamente (ogni giorno) per aiutare lo scheletro a mantenere quella posizione seppur ormai diventata precaria.

IO: Lei toglierebbe i puntelli di questa casa senza che i pilastri siano stati ripristinati?

LUI: Assolutamente "NO!", la casa crollererebbe!

IO: Ecco, per semplificazione, il corpo umano "più o meno" funziona così, noi "non crolliamo come la casa" ci blocchiamo (esempio nel colpo della strega) ci irrigidiamo, attiviamo tutti quei muscoli per aiutare "I PILASTRI" ossia quelle strutture che hanno caratteristiche posturali a mantenerci in una certa verticalità.

LUI: e quindi non lavoreremo "sui puntelli"?

IO: Esattamente!  (e gliel'ho detto con un certo sorriso perché ho visto che aveva capito!) se andassi a detensionare quelle parti che volutamente sono in contrazione lei starà peggio, non meglio!

LUI: Ho capito ecco perché non mi passava mai!

IO: sono stati fatti purtroppo decine di massaggi e trattamenti mirati solo alla gestione del dolore nei punti che le facevano male peggiorando cosi quadro clinico.

Nessuno é intervenuto sulla CAUSA che accomuna gli stessi.

  

Nel ragionamento clinico, amici, è importante sempre comprendere quali CAUSE possano comportare delle CONSEGUENZE.


Perdendo una fisiologica verticalità (tendiamo cioé a fletterci/"ingobbirci") subito entreranno di conseguenza in aiuto delle strutture muscolari che contraendosi lavorino nel preservare l'equilibrio strutturale


Più mi fletto o sono nelle condizioni lavorative, sportive che mi portano ad aumentare il carico in anterioritá più le strutture posteriori (sono diverse ) dovranno rispondere irrigidendosi.


Cambia quindi o si accentuauna respirazione toracica (di petto, alta) che peggiorerà ancora di più il nostro quadro clinico facendoci flettere ancora di più.


In primis su questo paziente si dovrà ristabilire una corretta ridistribuzione del carico anteriore, insegnargli a respirare in modo diaframmatico, quali strutture dovrà detensionare e quali invece aumentare di tonicità.


Solo ad un ripristino della verticalitá, le strutture posteriori smetteranno di essere in contrazione che per similitudine iniziale...


"SOLO AL RIPRISTINO DEI PILASTRI POTRÒ TOGLIERE I PUNTELLI"


Non usate antidolorifici, le infiltrazioni se la causa è di origine meccanica o meglio..."biomeccanica".

Riacquistata la verticalitá già inizierete subito a stare meglio!


A presto!

Gianluigi Azimonti 


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