LINFODRENAGGIO - EDEMI LINFATICI E VENOSI
- Gianluigi Azimonti
- 26 feb 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Inizio a dare una spiegazione semplice:
Edema=gonfiore
Edema linfatico=gonfiore dato da malfunzionamento del sistema linfatico
Edema venoso=gonfiore dato dal malfunzionamento delle valvole presenti nelle vene.
In caso di "insufficienza venosa" la causa è generalmente dovuta al malfunzionamento delle valvole presenti nelle vene che dovrebbero assicurare un corretto flusso sanguineo verso il cuore.
Alcune conseguenze?
1) edema (gonfiore) 2) varici (vene dilatate) 3) teleangectasie ("i capillari vistosi sulla cute")
L' insufficienza linfatica invece è causata da una sofferenza della circolazione linfatica o al malfunzionamento della rete di vasi linfatici (cause differenti anche qui possono essere di tipo congenito, a seguito di traumi, gravi patologie, operazioni chirurgiche con asportazione dei linfonodi, eccetera)
Queste cause comportano un'edema che diventa ingravescente con il tempo, fino alla deformazione mostruosa degli arti (elefantiasi).
L' insufficienza venosa è abbastanza facilmente curabile, mentre il linfedema richiede una terapia continuativa e prolungata nel tempo (Linfodrenaggio e bendaggi)
È sinergico il lavoro del sistema linfatico con quello venoso che costituiscono un sistema di riserva rimuovendo i liquidi in eccesso nei tessuti , anche quando tale eccesso sia dovuto ad un sistema venoso malfunzionante.
Inizialmente il sistema linfatico riesce a compensare ma quando la sua capacità drenante si esaurisce l'arto si gonfia in modo vistoso.
Qualora invece ci sia altarata la funzione o anatomia del sistema linfatico appare il LINFEDEMA nella cui alterazione dello stato fisiologico non è coinvolto il sistema venoso.
✔ E ORA IL LAVORO
Nelle foto che seguono prendo in carico un paziente affetto da linfedema di primo grado a seguito di operazione chirurgica con asportazione di alcuni linfonodi nella zona inguinale (prima cisterna linfatica - siamo nella coscia)
Il medico curante prescrive ciclo di linfodrenaggio, noto che il linfedema presente nell'ARTO DESTRO (si nota da un aumento del volume dell'arto rispetto al sinistro) NON È CRONICO ma siamo ancora in una prima fase dove l'indicazione della presenza della "fovea" (a seguito di digitopressione la formazione di una fossetta o di una depressione transitoria sulla cute) mi rincuora che c'è margine di miglioramento per il paziente.
Le manualità, eseguite rigorosamente "a secco" ossia senza l'utilizzo di olio, seguono i decorsi anatomici del sistema linfatico e il rispetto anche di priorità di aree rispetto ad altre successive.
La misurazione dell'arto viene fatta in alcuni punti sempre; prima e al termine del trattamento da supino (sdraiato a pancia in su) dal malleolo fino alla zona inguinale.
Si nota dalle foto come lavorando sull'edema iniziamo a ridurre vistosamente la circonferenza della porzione trattata .
Poco sopra al malleolo riscontriamo un valore di 27 cm al termine della 5 seduta. All'inizio prima del primo trattamento, misurava 32 cm.
Abbiamo guadagnato 5 cm di circonferenza in 5 sedute e confrontandolo con l'arto sano opposto siamo riusciti a raggiungere la stessa circonferenza!
Miglioramenti li abbiamo avuti in prossimità anche delle altre cisterne linfatiche: cavità pópliteo (ginocchio) e cavità inguinale rispettivamente di 2 cm per entrambi.
Sono state riviste le abitudini del paziente per esempio come dormire durante la notte e avergli dato anche specifiche indicazioni per realizzare un idoneo cuscino adatto alle misure del suo arto che gli permettesse di mantenere il piede più in alto rispetto al cuore favorendo la circolazione e il deflusso linfatico.
Importanza notevole poi è stata data alla corretta idratazione e a come raggiungerla.
COME STA AD OGGI IL PAZIENTE?
Premesso che il nostro percorso non sia ancora terminato, i presupposti fanno ben sperare ad un rapido miglioramento successivo e finale.
Cammina meglio, non zoppica più vistosamente come all'inizio, il peso dell'arto essendo diminuito gli permette di non doverlo più trascinare, anche la salita e la discesa delle scale risulta essere diventata più agevole proprio perché avverte una maggiore leggerezza.
Come potete immaginare se non si fosse intervenuti la situazione rischiava di diventare critica e fortemente invalidante.
In calce le foto del trattamento, si vede ad ogni passaggio quanto liquido sia stato drenato (linea tratteggiata che delimita una zona non ancora trattata da una trattata.
Al termine del trattamento il profilo dell'arto apparirà lineare e omogeneo.
Vi ringrazio se sarete arrivati fin qui a leggere ma era doveroso dare delle spiegazioni e spero possano essere state utili a molti, fatemelo sapere lasciando un vostro "LIKE" 👍
A presto, buona giornata! 😉 Gianluigi Azimonti














Commenti