PER I MIRACOLI? CI STIAMO ATTREZZANDO...
- Gianluigi Azimonti
- 26 feb 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Quando manca la fiducia viene a mancare il primo dei rapporti fondamentali per fare terapia, il paziente deve fidarsi di ciò che gli viene detto e con umiltà reciproca iniziare il percorso per il raggiungimento dello stato di salute.
Non so se rimanere deluso o lusingato da quando con una certo "livore" si pretende IL MIRACOLO dopo solo una mezz'oretta di lavoro e se ciò non avvenisse si disdicono gli appuntamenti presi nonostante la situazione iniziale non sia assolutamente favorevole e sia stato anche fatto presente.
Ho postato in precedenza casi con un eclatante risultato già dal primo incontro ma questo non deve essere fuorviante difronte al risultato che potremmo avere su di noi. Ognuno è un'entità diversa soprattutto quando abbiamo patologie serie e sviluppatesi dalla pubertà.
Colpa di tale malfidenza nella terapia manuale uno spiacevole incontro in passato dove un personaggio alquanto "bizzarro" per un dolore alle lombari "toglieva l'energia negativa" imponendo le mani e facendole scorrere velocemente sugli arti abbinando la pratica a rumori suoni con la bocca.😱
Il dolore lombare è rimasto al mio paziente, sono venuti meno però gli euro nel suo portafoglio. È ovvio che dopo una tale esperienza così scioccante si diventa guardinghi nonostante l'approccio sia professionale e si affronti il problema con trattamenti a base scientifica.
No comment...
Analizzo il caso, ho difronte un soggetto di 37 anni che soffre di stress e ansia, avverte dolore allo stomaco, ha reflusso gastroesofageo , non respira correttamente con il naso, ha scompensi ormonali, non beve correttamente ed è cresciuto molto in fretta tra i 12 e 13 anni, asportazione tonsille 18 anni, varicocele a 19 anni e 24 anni.
Il medico diagnostica una lombalgia per una movimentazione errata di un carico molto pesante.
Una crescita veloce comporta in promis ad una differenza tra l'aumento in altezza della struttura scheletrica alla quale non segue un'altrettanto aumento dei tessuti molli.
La prima struttura che rimane fortemente deficitaria è proprio la catena diaframmatica che ha legame funzionale con la cervicale attraverso due catene miofasciali:
A) la catena centrale che attraverso il mediastino e il legamenti cervico-pericardici creano una connessione diretta fasciale
B ) i muscoli respiratori accessori iper attivati.
Non dobbiamo poi dimenticarci di tutte quelle importanti interazioni fasciali, viscerali e muscolari dove una problematica diaframmatica provoca anche lombalgia (dolore alla lombare) e tensione alla struttura posteriore alla schiena perché davanti si è "in accorciamento" (Si vedano foto allegate)
Una rieducazione all'utilizzo del diaframma era necessario e ridare un corretto equilibrio muscolo-tensivo/detensivo a determinate strutture lì da anni
"Un lavorettino" che per qualcuno doveva dare risultato in poco più di una mezz'oretta di incontro senza lontanamente aver ascoltato l'importanza di tale lavoro.
E siccome non ci si è riusciti, perché non ti è stato dato neanche il tempo per farlo il timore di questa persona forse è stata quello di ritrovarsi solo in una situazione analoga passata.
Bhé, io non ci sto!
Abbiate fiducia, "per i miracoli mi sto attrezzando mi verrebbe da dire..." per il momento abbiamo solide mani, cervello e tanto ragionamento clinico.
A presto e vi ringrazio Gianluigi








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