TUMORE AL COLON E QUELLA CERVICALGIA CHE NON PASSAVA MAI....
- Gianluigi Azimonti
- 26 feb 2021
- Tempo di lettura: 2 min
In questi giorni faccio la splendida conoscenza di questa arzilla nonnina di 70 anni, portati splendidamente, fisionomicamente gliene avrei potuti dare almeno 10 di meno.
Viene in studio per un dolore incessante alla cervicale, dolore cronico oramai che si è acutizzato negli ultimi 4 anni diventando sempre più insopportabile e con episodi correlati frequenti di mal di testa.
Un esame obiettivo e una serie di domande per conoscere lo stato di salute della paziente mi portano inizialmente a pensare a dolore legato all'etá e allo stato rigido dei tessuti.
L'analisi approfondita degli esami diagnostici in possesso e una prescrizione medica con la diagnosi di cervicalgia tutto ciò che avevo.
La signora volutamente mi nasconde un fatto del quale si vergogna a parlarne che comprenderó benissimo con molta discrezione solo successivamente.
Inizio a trattarla ma già dalle primissime manualità riconduco quella tensione della cervicale a quello "strano" addome gonfio che preme contro la cupola diaframmatica, delle vecchie cicatrici di cui mente la loro reale natura.
Le mie domande diventano ancora più selettive e finalmente la signora, che prima mi aveva dato un'alta versione, si confida e mi informa che 10 anni fa ebbe un tumore al colon guarito completamente chirurgicamente con l'asportazione di un suo tratto. (il Sigma)
10 lunghi anni nei quali dovette convivere con l'imbarazzo di una non controllata flatulenza che la portava ad avere quell'addome sempre gonfio perché cercava in tutti i modi di trattenere i gas intestinali.
Scoppia a piangere, è difficile vivere con questo disagio ma ora comprendo come posso aiutarla.
Inizio con un massaggio all'addome, lavoro la componente viscerale, porto in completo rilassamento le strutture rigide e contratte e inizio a lavorare successivamente le catene miofasciali che con il diaframma si interfacciano.
La linea superficiale anteriore e il suo detensionamento mi aprirà una possibilità per risolvere quella cervicalgia, seguiranno tecniche manuali di mobilizzazione e pompage cervicale.
Dopo circa 1h di lavoro faccio sedere la signora con le gambe in fuori dal lettino e ricontrollo tutti i parametri funzionali di quel collo che con estrema meraviglia della signora sono tutti migliorati! 😃
La migliore rotazione è stata quella che più l'ha meravigliata riuscendo a vedere posteriormente in modo completamente differente rispetto l'inizio.
Mi guarda sorpresa, allibita, si sente "libera" e muove il collo con disinvoltura (ricordo che ha 70 anni) mi abbraccia commossa perché in tutta la sua vita era la prima volta che riceveva un trattamento così.
Mi ha detto "sa quanti cuscini ho cambiato...anche ben due materassi, medicinali e anche massaggi alle spalle, niente ha funzionato!" e poi mi ha ringraziato non so quante volte.
Condivido e porto questa esperienza nel cuore perché è importante ASCOLTARE i pazienti, dedicate loro del tempo, a volte "mentono a fin di bene per loro convinzioni "
Se non fossi stato più incisivo, se non fossi stato più curioso, se non avessi approfondito quell'esame obiettivo non avrei scelto quel tipo di terapia e approccio.
Si cresce dai corsi, dalle scuole frequentate, avendo o avendo avuto docenti eccezionali, ma l'infinita curiosità unita a quell'amore che ci devi mettere quando ti prendi cura di quel corpo penso siano due qualità che ogni terapista debba avere per fare questo lavoro con professionalità e direi "un qualcosa in più..."
Sì impara ogni giorno, certo dai libri, ma io penso, da ognuno di Voi....
Vi ringrazio! Gianluigi






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